Jeremy Bentham è stato un filosofo e scrittore che credeva fermamente nel sistema politico dell'utilitarismo: l'idea che le leggi migliori per la società siano quelle che avvantaggiano il maggior numero di persone. Egli riteneva che ogni azione compiuta da una persona dovesse essere giudicata in base al modo in cui aiutava o danneggiava il pubblico in generale.
Bentham è noto per i numerosi risultati ottenuti nel corso della sua vita: ha prodotto un'ampia mole di scritti che hanno influenzato e sostenuto le teorie utilitaristiche, è stato cofondatore dell'importante rivista Recensione di Westminster pubblicazione, ha contribuito a fondare l'Università di Londra e ha ideato un tipo di prigione unico nel suo genere, il Panopticon.
Guarda anche: Legge di Megan - Informazioni sui reatiBentham credeva che qualsiasi persona o gruppo che compisse atti dannosi per la società dovesse essere punito con l'incarcerazione. Lavorò all'idea di una prigione in cui le guardie sarebbero state in grado di controllare ogni prigioniero in qualsiasi momento, senza che questi ne fosse a conoscenza. La sua teoria era che se i rinchiusi avessero sentito di essere costantemente sorvegliati, si sarebbero comportati in modo più corretto.Poiché i prigionieri non sarebbero mai stati sicuri che le guardie armate li stessero osservando in ogni momento, sarebbero stati costretti a diventare prigionieri modello per paura di essere puniti.
La prigione concepita da Bentham non fu mai costruita, ma molti architetti ritennero che si trattasse di un'idea progettuale valida e vantaggiosa. Non solo la disposizione della struttura avrebbe aiutato a tenere in riga i detenuti, ma era anche progettata in modo da richiedere un minor numero di guardie, con conseguente risparmio di denaro. Nel corso degli anni ci sono state molte prigioni che hanno utilizzato progetti basati sui concetti di Bentham, ma egli è sempre statodeluso dal fatto che il suo vero modello di prigione non sia mai stato costruito.
Quando Bentham morì nel 1832, fece conservare il suo corpo ed esporlo in un armadio progettato su misura, che chiamò "Auto-Icon", e ancora oggi è considerato da molti il "padre dell'utilitarismo".
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